Ricette

Ciao mondo!

Varie | 19 Novembre 2014 | By

Benvenuti su Blog di Cucinare Meglio. Questo è il tuo primo articolo. Modificalo oppure cancellalo, poi inizia a usare il tuo nuovo blog!

Scuola Di Cucina, I tagli

Buongiorno a tutti, ecco il primo di una nuova serie di post dedicati interamente alle tecniche di cucina.
Oggi parleremo dei differenti tagli, tutte quelle parole che spesso sentiamo in televisione o leggiamo sui libri di ricette ma che, a volte, non sappiamo tradurre nella nostra testa.

In cucina esistono diverse tecniche per affettare e tagliare gli ingredienti, in particolare verdura, frutta e la benedetta cipolla.

Julienne e Brunoise


Il taglio alla Julienne, creato da un cuoco francese sicuramente, di quelli che ci complicano la vita più che arrangiarcela, é un taglio che si effettua sopprattutto sulle verdure e consiste nel realizzare fiammiferi di verdure dello spessore di circa 2 mm di lato, e della lunghezza di massimo 4-5 cm. Naturalmente si deve usare un coltello adatto, principalmente quello da taglio con lama di circa 20 cm, che viene usato su un tagliere per affettare verdure come zucchine, peperoni, patate, e ortaggi in genere. 
È consigliato, prima di iniziare ad affettare qualsiasi cosa,di appoggiare il tagliere su di un panno o uno straccio leggermente umido o su una superfice non perfettamente liscia, o ruvida, in modo che non scivoli, che il tagliere non si muova insomma per evitare di affettare insieme alle carote anche il vostro dito.

Il taglio Brunoise non é altro che un taglio a dadini, ma conoscendo la precisione e il rigore degli chef francesi, non basta tagliare unicamente a cubetti, ma i cubetti devono avere sempre più o meno la stessa forma e dimensione. Utilizzate un coltello ben affilato per non avere verdure “sbrandellate”, fate attenzione alle vostre dita e ricordatevi come sempre di essere sicuri che il vostro tagliere non si muova da dove lo avete appoggiato. Acquisirete velocità con il tempo e l’allenamento e per questo motivo serve essere certi che la vostra superficie di taglio non se ne vada que e la per evitare incidenti dato che non verro’ a mettervi cerotti e a ricucirvi le falangi.
I dadini devono essere 2 mm per 2 oppure 3 mm per 3, in modo anche che la cottura sia rapida e uniforme. 
O ancora in piccoli rettangoli da 2 mm per 3.
La brounoise permette anche di non effettuare una cottura delle verdure ma di mangiarle quindi crude, magari in insalata, per questo motivo lavate bene frutta e verdura cosi evitiamo di ingurgitare pesticidi.


Carpaccio, Macedonia e Tritato

Esistono poi altri tagli, quello per crare il carpaccio, quello per la macedonia di frutta e quello per tritare le erbe. 

Per fare il carpaccio, che sia di verdure, frutta o ancora di carne basta mettere la vostra mano all’orizzontale sull’alimento scelto in modo da tenerlo pressato ed effettuare con l’altra mano un tagli anch’esso orizzontale per ottenere delle fettine dello spessore di uno o due millimetri.
Usate un coltello ben affilato anche in questo caso o un coltello da pesce in caso decidiate di fare un carpaccio di Salmone, di Orata o di Trota.

Per fare la macedonia prendete e lavate bene frutta o verdura e con il coltello create prima delle listarelle e poi da esse dei cubetti di 4 o 5 mm ciascuno.
Si consiglia per la macedonia di lasciare interi solo i chicchi d’uva per dare un po di croccantezza al tutto.

Per tritare le erbe o le verdure usate un coltello grande. 
È il coltello più usato in cucina, insieme a quello per le verdure. Ha una lama ampia che curva dolcemente per tutta la sua lunghezza, è massiccio per resistere ai colpi contro il tagliere e deve essere lungo 20-25 cm. 
Dovrete dividere a metà la verdura pulita, dalla radice alla testa e tagliarla in tranci sottili, senza però staccarli dalla radice. Successivamente tagliare orizzontalmente la verdura in due o tre sezioni, e poi tornare a tagliarla verticalmente, scartando infine la sezione della radice e continuare cosi fino a che non avrete raggiunto il trito perfetto.

Ed ecco finita la nostra prima lezione di cucina, e ci si legge domani per una nuova ricetta!

Auguri a Tutti!!!

Buon anno a tutti i lettori del blog, spero che il vostro 2014 sia iniziato davvero con il botto!

Vi auguro tante meravigliose novità e vi ringrazio per avermi seguito in tutto il 2013 diventando sempre più numerosi e assidui nella lettura dei miei post, dai più disastrati ai più divertenti, dai post meno interessanti a quelli più utili. 
Grazie a tutti per la vostra voglia di leggermi e di ricondividere quello che pubblico!
Buon anno di tutto cuore!

Cocktail by Marzio

Buongiorno a tutti, eccoci, super in ritardo ma finalmente pronti per offrirvi la ricetta di fine anno, un cocktail esplosivo e rosso perfetto per la fine di questo 2013 e per festeggiare l’inizio del prossimo anno in allegria.
Come sempre troverete i miei commenti in rosa, e ci ritroveremo l’anno prossimo per nuove ricette, nuove avventure da vivere insieme e un paio di novità interessanti.
Io intanto vi auguro dei festeggiamenti sereni e pieni di felicità, una fine anno come si uol dire, con il botto e un inizio 2014 pieno di sorprese, di amicizie, amori e magari anche tanti soldi che non 
fanno mai male.
Inoltre vi auguro un nuovo anno pieno ma davvero pieno di risate, perché fanno bene al cuore e di possibilità da cogliere, di un po di impulisività, di mistero e di tanta tanta passione.

E ora vi lascio nelle mani di Marzio.


Cherry Magnum


Il cocktail di oggi si chiama “Cherry Magnum” perchè è un esplosione di ciliegia in bocca e l’aspetto ricorda molto i botti di capodanno nel cielo. Per prima cosa il bicchiere di questa settimana è una coppa coktail (come quella di james bond per capirci)Il bicchiere andrà raffreddato perchè nel nostro drink non metteremo ghiaccio per cui mettetelo a raffeddare in freeser o in frigo se potete.. oppure mettete del ghiaccio all’interno da togliere prima di versarci il coktail.
Questo cocktail come tecnica di preparazione è in Layer (ovvero: drink preparato direttamente nel bicchiere senza ghiaccio, stratificati a seconda del peso specifico gli ingredienti)
INGREDIENTI:

bayles granatina (sciroppo) polpa alla pesca acqua
COMINCIAMO:
Buttate via il ghiaccio se ne avete messo nel vostro bicchiere, il bicchiere si sarà già raffreddato. Versate sul fondo 1 oz di granatina. Preparate un mix per un totale di 2 oz con 1/4 oz di polpa di pesca e 1 e 3/4 di acqua e mescolate per bene. Poi versate il mix nel bicchiere e il tutto dovrebbe amalgamarsi in un colore rosso vivo.
Ora versate facendo attenzione che il flusso del prodotto cada nel centro del bicchiere (focal point) 1 oz e 1/4 di bayles. Cosi si crea il bell’effetto esplosione di cui Jessika vi parlava qui sopra!





Auguri a tutti i lettori di Pomponette anche da parte mia per un meraviglioso 2014!!!


Storie dalla Cucina, Una tavola lunga mezzo milione di anni, I PIZZOCCHERI (capitolo 4)

Storie dalla Cucina
Una tavola lunga mezzo milione di anni


capitolo 4
I PIZZOCCHERI



Un piatto tradizionale lombardo con una storia particolare lunga più di 500 anni, infatti i pizzoccheri sono apparsi nelle nostre valli e sulle nostre montagne gia nel 1436, ben 577 anni fa.
I pizzoccheri sono un piatto di pasta speciale fatta a base di grano saraceno e sono arrivate dalle steppe dell’Asia alle nostre alpi grazie alle migrazioni mongole.
Il grano saraceno era già coltivato nelle valli intorno alla città di Bergamo e di Brescia e ne si trova la prova scritta nei registri del Mecklemburgo.
Questi registri erano tenuti dagli abati e dai notabili delle differenti regioni appartenenti al regno Austro-Ungarico e registravano non solo le produzioni di grano ma anche tutti i dati relativi agli abitanti e alle differenti colture (atti di nascita e morte, coltivazioni varie, registro degli abitanti).
I pizzoccheri della Valtellina, quelli ora più noti e reputati iniziarono ad essere prodotti, cosi come li conosciamo oggi nel 1616 nella valle dell’Adda odierna Valtellina che all’epoca apparteneva al Cantone Svizzero dei Grigioni.
Quelle del grano saraceno è stata una delle colture più caratteristiche di questa valle alla quale va il merito di aver custodito con passione e amore una cosi antica ricetta per moltissimi anni.
Fortunatamente dal 1891 si possono di nuovo acquistare i pizzoccheri a livello quasi nazionale e mangiarli secchi e non solo freschi.
I pizzoccheri sono un piatto particolarmente calorico in quanto sono tradizionalmente conditi con spinaci o verza, patate e bitto oppure, fontina.
Inoltre servono ingenti quantità di burro e salvia.

La storia del Pizzocchero, nata e sviluppata lungo un corso d’acqua chiamato Adda unisce ancora i protagonisti di questa storia tutta lombarda.

E ora come sempre vi lascio la ricetta di come si prepara questo piatto tradizionale, che si mangia dopo un’intensa attività sciistica in tutte le case della Valtellina.

INGREDIENTI (per 8 persone):

800 gr di pizzoccheri
1 kg di patate
600 gr di spinaci
2 spicchi d’aglio
500 gr di fontina
200 gr di burro
150 gr di parmigiano grattuggiato
20 foglie di salvia
1 dado
sale e pepe


PREPARAZIONE:

Fate bollire le spinaci in una pentola a se stante e poi passatele in padella con un cucchiaio di burro, l’aglio e 3/4 di dado.
In un altra padella fate sciogliere il burro, la salvia e il quarto di dado restante.
Intanto portate l’acqua ad ebollizione e quando bolle aggiungete le patate tagliate a dadini.
Nella stessa acqua con le patate, dieci minuti dopo, aggiungete i pizzoccheri e 4 cucchiaini di sale grosso.
Nel mentre grattuggiate il parmigiano e tagliate la fontina a cubetti.
Quando il tutto è pronto scolate i pizzoccheri e le patate.
Mettete metà patate e pizzoccheri in una zuppiera con la metà degli spinaci, della fontina, del parmigiano e del burro con la salvia.
Mescolate e coprite con il resto dei pizzoccheri e dei differenti ingradienti per il sugo.
Mescolate ancora e servite caldo.

Preparate i vostri stomaci e ditevi che poi ci vorrà una bella dormita!



Ravioli fatti in casa

Buongiorno a tutti, è già sabato e la mia prima settimana di permanenza in Italia si sta per concludere… siamo già a metà tempo e sento le lancette scorrere veloci anche se cerco di non farci caso.
Tra pochi minuti partiamo per Cittadella di Padova, a mostrare le bellezze italiane al mio compagno cercando le tracce del recente passato della mia famiglia, ma prima cerco di pubblicare la nuova ricetta di oggi, sperando di avere un poco di tempo.

Oggi vi insegno a fare i ravioli fatti in casa con ripieno di Speck e Robiola.
Come robiola ho usato quella di Nonno Nanni.
Come vi spiegavo l’altra volta il simpatico signor Nanni mi ha inviato un sacco di formaggi per la mia gioia e sopprattutto quella del mio fidanzato e io con le mie ricette cerco semplicemente di fare onore alla loro gentilezza.
E devo fare in fretta perché i formaggi stanno sparendo misteriosamente dal frigo … E sospetto un piano diabolico organizzato da Cedric e da mio padre per potersi mangiare i formaggi senza che nessuno li veda…
Comunque l’idea era quella di eseguire una ricetta a km 0, non solo nel senso di utilizzare prodotti regionali o comunque tipici della zona ma anche nel più semplice senso di non dover riuscire a fare la spesa per l’ennesima volta… A parte gli scherzi vi lascio in fretta la ricetta di oggi, come sempre con tutte le foto e i dettagli per riuscire la preparazione e vi auguro una buonissima giornata

Ravioli all’uovo Fatti in Casa

INGREDIENTI:
Per la Pasta: 
500 gr di farina bianca 00
5 uova
1 cucchiaino di sale
Per la Farcia:
300 gr di speck del sud tirolo
50 gr di pan grattato 
200 gr di robiola Nonno Nanni
PREPARAZIONE:
Mettete la farina su una spianatoia e fatela a forma di vulcano, al centro mettete le uova e il cucchiaino di sale. 
In realtà fare la pasta fatta in casa non c’é nulla di più semplice perché é solo un paio di ingredienti e tanta voglia di impastare. Qui ci siam divise il lavoro in due con mia mamma perché altrimenti saremmo rimaste in cucina per troppo tempo ma in generale un pomeriggio vi basta per fare tutto, la pasta e anche il ripieno.
Comunque dicevo mettete le uova nel cratere del vostro vulcano di farina e impastate.
Lasciate poi riposare una mezz’ora e alla fine stendete la pasta il più fine possibile con il mattarello oppure con la macchina per la pasta.
Noi abbiamo usato il mattarello ed è li che abbiamo perso più tempo, per farla diventare finizzima. Alla fine abbiamo lasciato circa 1 o 2 millimetri di spessore in alcuni punti ma il rsultato era comunque più che soddisfacente.
Per tagliarla usate dei coppa-pasta. Noi avevamo quelli appositi ma in caso non ne abbiate, ne lisci ne zigrinati, potete usare un bicchiere, una tazzina o anche tagliarli con il coltello per farli quadrati.
Per fare la farcia basta mixare insieme la robiola con lo speck e aggiungere il pan grattato poco a poco per poter ottenere una buona consistenza.
Se necessario potete aggiungere un giallo d’uovo ma io evito così durano di piú se non volete cuocerli la sera stessa!
Mettete la farcia nei vostri ravioletti e richiudeteli su loro stessi nel modo che preferite.
Noi abbiamo fatto dei nodini,non saprei definirli diversamente.
Cuoceranno in pochissimo tempo,massimo due.minuti e non abbiamo deciso di condirli con del gongorzola al mascarpone e noci.
La croccantezza delle noci e la dolcezza del mascarpone si sposano perfettamente con la farcia dei nostri ravioli.Il sapore deciso dello speck e della robiona Nonno Nanni creano un contrato perfetto con il sugo. E personalmente,da queste parti siamo proprio fieri del risultato. 
Vi auguro buon appetito e ancora buone feste e ci leggiamo prossimamente!

Ravioli fatti in casa

Buongiorno a tutti, è già sabato e la mia prima settimana di permanenza in Italia si sta per concludere… siamo già a metà tempo e sento le lancette scorrere veloci anche se cerco di non farci caso.
Tra pochi minuti partiamo per Cittadella di Padova, a mostrare le bellezze italiane al mio compagno cercando le tracce del recente passato della mia famiglia, ma prima cerco di pubblicare la nuova ricetta di oggi, sperando di avere un poco di tempo.

Oggi vi insegno a fare i ravioli fatti in casa con ripieno di Speck e Robiola.
Come robiola ho usato quella di Nonno Nanni.
Come vi spiegavo l’altra volta il simpatico signor Nanni mi ha inviato un sacco di formaggi per la mia gioia e sopprattutto quella del mio fidanzato e io con le mie ricette cerco semplicemente di fare onore alla loro gentilezza.
E devo fare in fretta perché i formaggi stanno sparendo misteriosamente dal frigo … E sospetto un piano diabolico organizzato da Cedric e da mio padre per potersi mangiare i formaggi senza che nessuno li veda…
Comunque l’idea era quella di eseguire una ricetta a km 0, non solo nel senso di utilizzare prodotti regionali o comunque tipici della zona ma anche nel più semplice senso di non dover riuscire a fare la spesa per l’ennesima volta… A parte gli scherzi vi lascio in fretta la ricetta di oggi, come sempre con tutte le foto e i dettagli per riuscire la preparazione e vi auguro una buonissima giornata

Ravioli all’uovo Fatti in Casa

INGREDIENTI:
Per la Pasta: 
500 gr di farina bianca 00
5 uova
1 cucchiaino di sale
Per la Farcia:
300 gr di speck del sud tirolo
50 gr di pan grattato 
200 gr di robiola Nonno Nanni
PREPARAZIONE:
Mettete la farina su una spianatoia e fatela a forma di vulcano, al centro mettete le uova e il cucchiaino di sale. 
In realtà fare la pasta fatta in casa non c’é nulla di più semplice perché é solo un paio di ingredienti e tanta voglia di impastare. Qui ci siam divise il lavoro in due con mia mamma perché altrimenti saremmo rimaste in cucina per troppo tempo ma in generale un pomeriggio vi basta per fare tutto, la pasta e anche il ripieno.
Comunque dicevo mettete le uova nel cratere del vostro vulcano di farina e impastate.
Lasciate poi riposare una mezz’ora e alla fine stendete la pasta il più fine possibile con il mattarello oppure con la macchina per la pasta.
Noi abbiamo usato il mattarello ed è li che abbiamo perso più tempo, per farla diventare finizzima. Alla fine abbiamo lasciato circa 1 o 2 millimetri di spessore in alcuni punti ma il rsultato era comunque più che soddisfacente.
Per tagliarla usate dei coppa-pasta. Noi avevamo quelli appositi ma in caso non ne abbiate, ne lisci ne zigrinati, potete usare un bicchiere, una tazzina o anche tagliarli con il coltello per farli quadrati.
Per fare la farcia basta mixare insieme la robiola con lo speck e aggiungere il pan grattato poco a poco per poter ottenere una buona consistenza.
Se necessario potete aggiungere un giallo d’uovo ma io evito così durano di piú se non volete cuocerli la sera stessa!
Mettete la farcia nei vostri ravioletti e richiudeteli su loro stessi nel modo che preferite.
Noi abbiamo fatto dei nodini,non saprei definirli diversamente.
Cuoceranno in pochissimo tempo,massimo due.minuti e non abbiamo deciso di condirli con del gongorzola al mascarpone e noci.
La croccantezza delle noci e la dolcezza del mascarpone si sposano perfettamente con la farcia dei nostri ravioli.Il sapore deciso dello speck e della robiona Nonno Nanni creano un contrato perfetto con il sugo. E personalmente,da queste parti siamo proprio fieri del risultato. 
Vi auguro buon appetito e ancora buone feste e ci leggiamo prossimamente!

Tre ricette per le Feste a base di Carne!

Ieri pesce, oggi tre ricette, sempre per le feste, a base di carne e poi rotoleremo tutti insieme da qualche parte.
Perché non so voi ma noi in auesti giorni stiamo mangiando tantissimo e questo come se io non fossi già abbastanza inciccionita (nuovo termine per evitare di dire grassa, che è proprio una parola che non mi piace).
Oggi, per chi il pesce proprio non lo mangia, vi propongo tre piatti, che potete preparare per il vostro cenone di capodanno in alternativa alle cose che si trovano nel mare.
Come sempre, da quando sono qui in Italia per le vacanze natalizie, ho messo ai fornelli la mamma che, contentissima di vedermi ha deciso di condividere con voi alcune sue ricette.

In realtà vi proporro’ solo due piatti realmente a base di carne ed un contorno appropriato per entrambi perché bisognerà pure accompagnare il tutto con qualcosa.

Prima di darvi le ricette volevo solo dirvi che oggi probabilmente digiunero’ o mi nutriro’ solo di clementine perché nel mio stomaco mi sa che non c’é spazio per nient’altro… e voi? Ancora pranzi lunghissimi con mille portate o ve ne state un po leggeri per oggi?

Le tre ricette che vi presento sono il pollo arrosto, ma fatto in padella, le patate al forno, che per l’appunto occupavano il fornetto e ci hanno obbligato a fare il pollo in una pentola e la Fiorentina (che è stata preparata sopprattutto per la gioia di mio papà, del mio ragazzo e mia).

1) Per il pollo arrosto vi serviranno:

2 cosce di pollo
2 sopraccosce
burro
1 bottiglia di birra
Fleur de Sel (è sale, per intenderci, ma il sale migliore, quello con i granelli ne grandi ne piccoli, che in Francia è venduto come il più pregiato di tutti e che io purtroppo non so tradurvi perché anche qui lo chiamiamo cosi)

PREPARAZIONE:

Mettete un po di burro in una padella dai bordi alti, e quando inizia a sfrigolare aggiungete il pollo e lasciatelo colorare bene dal lato della pelle in modo che essa diventi croccante.
Circa dieci minuti dopo giratelo dall’altra parte e cospargete di Fleur de Sel la parte del pollo con la pelle.
Quando da entrambi i lati è ben cotto sfumate il tutto con della birra (bruna è meglio) e coprite con il coperchio in modo da creare l’effetto forno.
Lasciate cuocere cosi per circa venti minuti controllando ogni tanto la cottura in modo che il pollo non attacchi al fondo della padella.
Servire caldo, ovviamente!














2) Per fare le Fiorentine nulla di più semplice.

Vi serviranno solo una padella con i bordi bassi, o una griglia, antiaderenti se possibile,
1 fiorentina a testa (noi ne avevamo una da 450 gr, una da 650 gr e una, per mio papà e il suo stomachino piccolo piccolo, da 800 gr, alla faccia del pranzetto)
Sale
Burro alle erbe, che é il burro che si utilizza per le lumache e che é anche detto burro “Maïtre d’Hôtel”
Un po di rucola, tanto per far finte che non ci siano solo delle mucche intere nei vostri piatti.

PREPARAZIONE:

Mettete il fornello al livello più alto e lasciate scaldare la vostra padella antiaderente.
Per vedere quando sarà abbastanza calda la padella basta mettere un pizzico di sale e quando diventerà scuro sapremo che è abbastanza calda.
A questo punto mettete dentro le Fiorentine, due minuti per lato per avere una cottura al sangue, tre minuti per avere una cottura media 
e circa 5 minuti per lato per averle ben cotte.
Noi qui le si mangia quasi crude in realtà, forse siamo imparentati con una famiglia di lupi, non saprei, cerchero’ nella albero genalogico e magari vi tengo al corrente. ^____^
Quando le Fiorentine sono pronte impiattatele con un po’ di rucola e aggiungete dei cubetti di burro alle erbe.
Se questo burro non lo avete potete anche farlo in casa, basta tritate il prezzemolo e l’aglio e mescolarli con del burro normale.
Salte, Pepate e il piatto è pronto.

3) Per la terza e ultima ricetta di oggi vi propongo le patate arrosto, non cosi semplici e banali ovviamente perché sappiamo farle tutti e che gusto ci sarebbe nel darvi una ricetta che già tutti hanno?
Per questo piatto vi servono:

2 kg di patate
100 gr di guanciale
3 rametti di rosmarino
Fleur de Sel (o sale grosso se non ne avete, e se sapete come si dice in italiano fate un fischio)
Olio
Acqua

PREPARAZIONE:

Sbucciate le patate accuratamente e tagliatele a dadini più o meno della stessa dimensione.
Mettetele in una zuppiera che possa passare al microonde, aggiungete dell’acqua fino a metà delle patate e copritele di un foglio di plastica sottile, il film plasticoso che abbiamo tutti insomma.
Mettetele quindi a “bollire” nel microonde per circa 12/15 minuti.
Toglietele da li e scolatele.
Intanto coprire una teglia di olio extra vergine d’oliva, tagliate a dadini il guanciale e posate anche quello sul fondo della teglia insieme al rosmarino.
Fate scaldare il forno a 200° per circa 5 minuti e poi mettete anche le patate nella teglia, bel scolate e infornate il tutto per circa mezz’ora (il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno ovviamente).
Dopo questo tempo tiratele fuori, mescolatele bene e aggiungete il sale.

Perfette per accompagnare entrambi i piatti che vi ho descritto qui sopra.



Buon Appetito a tutti e a domani, credo … anche se domani ce ne andiamo a Cittadella di Padova a mostrare al mio ragazzo al città d’origine del lato paterno della mia famiglia e quindi, molto molto probabilmente qui sul blog non ci saro’ vino a tarda sera.

Buona giornata a tutti, ora vado a farmi un giro che per miracolo qui c’é il sole e il termometro segna 10°.

Favola di Risotto

Buongiorno, di nuovo, a tutti!

Oggi vi propongo un articolo un po’ speciale, utilizzando un formaggio di una marca molto nota in Italia, Nonno Nanni, con cui stiamo creando una collaborazione…

Sapete tutti come funziona di solito, il blogger contatta un determinata azienda o viceversa e ci si accorda su un tipo di collaborazione, si ricevono i prodotti, li si prova e se sono buoni o meno poco importa, spesso se ne deve comunque parlare in positivo…
In questo caso specifico la cosa è andata molto diversamente sopprattutto per quanto riguarda le basi di questo rapporto di collaborazione…
Ormai dopo un anno mi conoscete, sapete che scrivo in modo piuttosto diretto, mi piacere scherzare e spero che dai miei articoli traspaiano la mia onestà ma sopprattutto la mia passione per la cucina.

La cosa quindi funziona cosi, quando vivevo in Italia a casa mia c’erano spesso i prodotti di Nonno Nanni… stracchini, squacquerelli e altro… e, come ovvio il carrello della spesa di ognuno contiene sempre le marche preferite di ogni famiglia… nel mio non c’era solo il formaggio del signor Nanni ma per gli altri prodotti ve ne parlero’ più avanti, in un post dedicato ai consigliati e ai rapporti qualità prezzo… per cui per ora torniamo al nostro racconto…

Dicevamo quindi, dopo mi è venuto lo schiribizzo, sono partita per la Francia e ho aperto il blog.

E poi con il tempo anche io mi son detta che potevo realizzare qualche simpatica collaborazione, cosi, tanto per fare e mi son guardata in giro cercando aziende che davvero mi potessero piacere, o prodotti che mi mancavano tantissimo dall’Italia e a come mia mamma ed io certi piatti li realizzassimo da sempre con certi prodotti …

E tra le tante cose italiane che mi mancano c’è l’accidenti di piadina con crudo e squacquerone…
E cosi una cosa tira l’altra e ho contattato l’azienda di Nonno Nanni, e, in una lunga mail ho spiegato il perché e il come avrei tanto voluto collaborare con loro.

Non avrei mai potuto pensare che mi rispondessero cosi rapidamente e con un SI cosi entusiastico!!!

Qualche giorno fa, qui in Italia, a casa dei miei genitori ho ricevuto un super pacchetto con dentro non solo il mio adorato squacquerello ma anche una serie di altri formaggi per la mia gioia e la gioia del mio ragazzo a cui se metti del formaggio in una ricetta puoi essere certo di farlo felice…

Come dicevo prima in generale ti dicono di scrivere qualcosa di positivo, loro non mi han dato nessuna regola da seguire, mi hanno solo inviato i prodotti e un caloroso augurio di Buon Natale…

E io faccio il mio lavoro con piacere…

Per fare onore anche a mio fratello e al suo piatto forte ho deciso di proporvi il suo risotto con con lo Speck e lo stracchino Favola di Latte del caro nonnetto Nanni … Ho unito l’utile al dilettevole come si suol dire e ho messo tutti in cucina per realizzare una ricetta tutti insieme.
Cosi mentre la cucina di mia mamma era super affollata e c’era chi si dedicava alle foto, chi al taglio dello Speck e chi alla preparazione della ricetta mio fratello monitorava che la preparazione della SUA ricetta fosse eseguita in modo perfetto.

Il tutto mentre Cédric cercava di nascosto di rubarsi i formaggi del mio pacchetto tant’è che prima della fine della preparazione della ricetta e delle foto è sparita una robiola… ne abbiamo ricevute tre infatti di robioline ma nelle foto ne vedrete solo due perché quel ladro del mio uomo se ne è spazzolata una con il pane cosi, senza che nessuno si accorgesse di nulla…

E ora vi lascio alla prima ricetta che dedico ai prodotti di Nonno Nanni, sperando che possiate aver capito che questa non sarà la solita collaborazione spenta e senza passione ma davvero una cucina ricca di amore e di voglia di lavorare insieme…

Non voglio inviatarvi a comprare nulla, e se non volete usare il formgaggio Nonno Nanni siete ovviamente liberissimi di non farlo… ma diciamocelo, i prodotti Nonno Nanni valgono ampiamente il prezzo a cui sono venduti. ^_____^

Ah, dimenticavo, vi auguro una felice Vigilia di Natale e spero che possiate passarla con le persone che amate, proprio come ho la fortuna di fare io quest’anno, vi auguro calore, gioia e tanto tantissimo AM♥RE!

Favola di Risotto

INGREDIENTI (per 5 persone):
7 tazzine di Riso
150 gr di Favola di Latte (stracchino) Nonno Nanni
1 fetta spessa di Speck
1 bicchiere di Vino bianco
1 cucchiaio di Olio d’oliva
1 pochino di burro
1 dado
Acqua
PREPARAZIONE:
Tagliate la fetta di speck a dadini (serve un buon coltello o come da noi, il mio papà che lo taglia con impegno).
Accendete il gas e mettete una mamma davanti ai fornelli, e un cucchiaio di olio in padella, e poi aggiungete lo speck a far soffriggere.
Aggiungete in seguito il riso e fatelo tostare.
Aggiungete il bicchiere di vino bianco e lasciatelo sfumare.
Aggiungete il dado e l’acqua (questa volta facciamo cuocere il risotto direttamente con dado e acqua al posto che aggiungere il brodo cucchiaio per cucchiaio.
Mettete il vostro uomo a fare le foto, quando non è impegnato a rubare formaggio ;-).
Lasciate cuocere il risotto controllando il livello dell’acqua, che non sia troppo poca o troppo tanta, non vogliamo ne una zuppa di riso ne una pappetta per bambini con del riso troppo cotto.
Quando il riso è cotto, un minuto prima di spegnere il gas aggiungete lo stracchino, intero e mescolate bene in modo che si sciolga e leghi la ricetta dandole una textur delicata.
Da ultimo impiattate e aggiungete una noce di burro in ogni piatto.
Servite caldo, sedetevi a tavola e degustate, tra risate e chiacchiere…
Ancora auguri per una Buona Vigilia e a domani per un’altra ricetta di Natale, questa volta a base di PESCE!
Un abbraccio a tutti, sono felice e spero che lo siate anche voi!

Cocktail by Marzio, Sailormoon

Ehi, é la Vigilia di Natale … 
Non siente anche voi super-eccitati ,un po in ansia per il cenone e comunque molto felici? O solo io mi sento cosi? 

In ogni caso eccoci di nuovo per il nostro appuntamento settimanale con i cocktail di Marzio, bartender di Brescia che ci mette a disposizione un po del suo tempo e delle sue conoscenze per prepararci un drink ogni martedi.

Oggi ci propone un’idea perfetta per Natale con decorazioni di cannella e una piccola aggiunta di zenzero al cocktail!

MINI DIZIONARIO DEL BARMAN:
Oggi non ci sono termini nuovi strani per cui se qualche parola vi scappa potete consultare il dizionario della settimana scorsa.

SAILORMOON

Oggi il cocktail che vi propongo è il “sailormoon”! 
Nome dato da una cliente affezionata che ha associato il mio nome al personaggio Maschile per l’appunto della serie di grande successo Sailor Moon.  vabbè… vedete di cosa parlo,no? 
Stavolta siccome a Natale berrete già per conto vostro il cocktail è rigorosamente ANALCOLICO! Insomma potete berne fino a star male e rimettervi al volante subito dopo 

Per questa ricetta ci occorrerà:

1 succo di ananas (se lo potete fare fresco è una bomba)
Sweet & sour
1 succo tropicale (in alternativa potete farne una versione con l’ACE)
polpa di fragola
e sciroppo di zenzero

Come procediamo?

Innanzitutto il nostro è un cocktail preparato in mix and pour quindi versate tutto nel vostro boston. (quella specie di shaker rosso che vedete nella foto)
Versate 2 oz di sweet & sour (1/3 succo limone 1/3 zucchero di canna liquido, 1/3 acqua)
2 oz di succo d’ananas, 1 oz di succo tropicale, 1/2 oz di polpa di fragola e aggiungete proprio un goccino solo (1/4 oz ) di sciroppo allo zenzero.
Vedrete non darà quel piccante tipico dello zenzero ma piuttosto un sapore leggermente erbaceo al tutto. (solo io ci abbinerei gli omini di pan di spezie?)
Ora chiudete il boston e shakerate con forza.
Preparate il bicchiere… a me piace servire il “Sailor moon” con un glass rimmel alla pesca
sia per il suo colore che per il sapore morbido
quindi prendete il vostro Juice sporcatene i bordi con polpa di pesca e passateli nello zucchero.
poi mettete il ghiaccio (cubetti interi) fino a  riempire il bhicchiere facendo attenzione a non toccare il bordo.
Versate.
Attenzione al bordo il glass rimmel si scioglie!

Per la decorazione:

Anche qui date spazio alla fantasia, una piccola spirale di scorza di limone per tenere le cannucce è sempre un idea carina e delle stecche di cannella.
Si può bere anche come aperitivo !!!
Buone Feste da Marzio!


Oggi avrete un secondo post a disposizione, questo pomeriggio… per cui restate da queste parti!!! 
E intanto buona Vigilia a tutti!!!